Ci vediamo domani mattina dopo la messa, prendiamo insieme un caffè.
Benissimo Don Matteo, con molto piacere.
A S.S. Nazaro e Celso da qualche settimana è arrivato Don Matteo Panzeri, lo incontriamo fuori dalla sacrestia, ci accoglie con un sorriso mentre saluta alcune persone presenti in chiesa a cui augura buona giornata.
Sono molto felice di incontrarvi, andiamo insieme al bar del Villaggio Barona e intanto scambiamo qualche parola.
Mentre camminiamo lungo il viale dei giardini partiamo con una domanda:
Don Matteo, è arrivato nella nostra Comunità da qualche settimana, sappiamo che è ancora un tempo troppo stretto per avere un quadro completo della realtà in cui si trova, ma può raccontarci l'animo con il quale sta iniziando il suo ministero in mezzo a noi?
Ho accolto subito la richiesta del Vescovo di trasferirmi nella Comunità pastorale Giovanni XXIII, è sicuramente un'esperienza nuova e diversa dalle precedenti che mi obbliga a leggere sempre di più i segni profetici dei cambiamenti
della Chiesa, dove sacerdoti e laici camminano insieme. Non nascondo grande interesse e curiosità per quello che sono chiamato a vivere, e insieme vorrei pormi il più possibile nella condizione di imparare; sono rimasto piacevolmente colpito dal tratto laborioso e vicino ai bisogni delle persone che si respira nel quartiere. La presenza per esempio del Villaggio mi sembra il segno concreto di come sia importante e proficuo far interagire le diverse anime della realtà sociale, poste sul territorio.
Sorseggiando un ottimo caffè, gentilmente offerto e ... molto apprezzato dalla "redazione", continuiamo la chiacchierata.
Vorrei, inoltre, dire il mio grazie per l lavoro svolto in questi anni primada Don Roberto e poi da Don Maurizio e Don Paolo: si percepisce in modo molto evidente che la Comunità, nelle sue diverse composizioni, ha avuto guide amorevoli, capaci di mettersi al servizio delle diverse necessità parrocchiali".
Don Matteo, senza voler essere troppo curiosi, può raccontarci qualcosa della sua storia personale?
Volentieri, prima di tutto l'essere arrivato qui è per me un po' come tornare a casa, sono nato e cresciuto nella zona del Lorenteggio, la mia parrocchia è San Vito al Giambellino. Lì è iniziato, molto giovane il mio discernimento vocazionale che mi ha portato nel 1990, in prima superiore, a entrare in seminario.
Così presto?
In realtà già alla fine della scuola elementare avevo manifestato il desiderio di rispondere a una chiamata che sentivo presente nel mio cuore, ma prudentemente la mia famiglia mi ha consigliato di aspettare. Durante la scuola media, che ho frequentato nel quartiere, ho partecipato ad alcuni campi vocazionali proposti dalla diocesi, questi mi hanno permesso di verificare le mie scelte future.
Degli anni trascorsi in seminario c'è un momento che si sente di ricordare particolarmente?
Durante il quinto anno di teologia, il ministero che ho svolto a Busto Arsizio nella Parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Dopo la sua ordinazione sacerdotale dove è stato mandato?
Nel 2002 sono stato destinato alla Parrocchia di S. Elena in zona San Siro, lì ho fatto l'esperienza di accompagnare alcune "categorie di ultimi" che sono fortemente emarginate nella nostra città, poi nel 2010 mi sono spostato a Cinisello Balsamo come coadiutore nell'oratorio S. Domenico Savio - Parrocchia S. Giuseppe - dove ho potuto vivere la grazia di una Comunità costruita su forme più classiche della pastorale.
Se dovesse dire due cose che ha vissuto nella sua esperienza sacerdotale e che vuole portare in mezzo a noi, quali sceglierebbe?
Simpaticamente, Don Matteo chiede se vogliamo un discorso programmatico da qui a qualche anno.. e poi ci dice: Due parole, interpellano fortemente il mio essere prete e sento urgenti nella mia missione: "Carità e Comunità" sicuramente già presenti in mezzo a voi e che vorrei continuare a coltivare.
A Cinisello non vivevamo l'esperienza della Comunità Pastorale ma nell’ambito della pastorale giovanile del decanato ho sempre apprezzatola collaborazione e l’aiuto reciproco tra sacerdoti: mi fa molto piacere avere l’occasione di viverli anche quì... insieme a ben cinque confratelli Don Giampiero, Don Francesco, Don Piero, Don Giancarlo e Don Matteo.
Ho gia avuto modo di poter apprezzare la loro grande capacità di accoglienza e la loro altissima qualità umana.
Torniamo un po' sul personale, abbiamo saputo che ama molto il teatro, non solo da spettatore!
Sì è vero, quando posso partecipo volentieri a progetti teatrali, specialmente se hanno poi una ricaduta non solo culturale ma anche benefica.
Allora aspettiamo di vederla all'opera! i teatri non ci mancano: Snec, Berni e Bono!
Oltre al teatro... Amo molto la musica - meglio se lirica - e la letteratura, mi ha fatto molto piacere trovare all'interno del Villaggio Barona una libreria.
Teatro, musica, letteratura e per quanto riguarda gli sport!
Sicuramente metto al primo posto la passione per lo sci: ma per tutti gli altri... sono un po cicciotto!
Ci chiedono se abbiamo finito di bere il caffè, forse è arrivato anche il momento di congedarci da Don Matteo per lasciarlo ai suoi impegni.
Mentre lo salutiamo vogliamo augurargli un buon cammino nella nostra Comunità che sicuramente non gli farà mancare una calda accoglienza e una sincera collaborazione.